Terza pagina – IC MONTE SAN VITO https://icmontesanvito.edu.it IC PROVA DEMO Thu, 07 Jun 2018 21:10:57 +0000 it-IT hourly 1 Good bye, Lenin! https://icmontesanvito.edu.it/good-bye-lenin/ https://icmontesanvito.edu.it/good-bye-lenin/#respond Thu, 07 Jun 2018 21:10:57 +0000 http://www.icmontesanvito.gov.it/importsiti/2018/06/07/good-bye-lenin/ Dall’altra parte del muro, un altro mondo

Good bye Lenin è un film del 2003 di Wolfgang Becker. La classe 3^A ha visto questa pellicola in una giornata di scuola dove il voto 4 è stato quello più quotato…un recupero alternativo. È stato molto interessante imparare ciò che accadeva nella Berlino Est con un film, invece che con il libro.

“Good bye Lenin” parla del difficile passaggio da un mondo arretrato e conosciuto ad un mondo libero e ignoto.  

Questo cambiamento segna per molto tempo la vita di Alex, il protagonista, a causa del tragico trauma di sua mamma, svenuta qualche giorno prima della caduta del muro di Berlino. La donna si risveglia in un mondo tutto nuovo, o almeno fisicamente… Lei era una grande sostenitrice di Berlino Est. Quindi il malore e 8 mesi di coma. Quando riprende coscienza inizia a capire che è successo qualcosa di strano, qualcosa che a lei non faceva piacere.

Cade il muro ed il paese subisce grandi cambiamenti, ma i figli temono per la salute della madre: un altro infarto le costerebbe la morte. Quindi decidono di mentire e fingere, anche attraverso molte bugie.

Un giorno però Christiane si alza dal letto e esce di casa: la donna resta scioccata. Il figlio, preoccupato per lo spavento della mamma, riesce ancora una volta a cavarsela con alcune bugie. Ma questo non basta ad evitare l’ennesimo infarto, che l’avrebbe portata alla morte. Ma prima di andarsene per sempre esprime il suo ultimo desiderio: riavere al suo fianco il marito scappato da tempo. Alex allora va a cercarlo nella Berlino Ovest dove era scappato. Intanto la compagna di figlio, Lara, decide di dire la verità a Christiane, seppure con un grande senso di colpa. Di nuovo la donna non crede a ciò che sta accadendo. Alla fine, Alex torna dalla madre con suo padre e quindi il sogno di Christiane si avvera.

Ma la sua morte sopraggiunge insieme alla fine del mondo comunista nella Germania Est che si riunifica con quella Ovest.

 

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QUANDO LA MUSICA SALVA UN UOMO https://icmontesanvito.edu.it/quando-la-musica-salva-un-uomo/ https://icmontesanvito.edu.it/quando-la-musica-salva-un-uomo/#respond Thu, 07 Jun 2018 20:55:34 +0000 http://www.icmontesanvito.gov.it/importsiti/2018/06/07/quando-la-musica-salva-un-uomo/ “Il Pianista” … un capolavoro cinematografico di Roman Polański che i ragazzi della 3A hanno avuto l’occasione di guardare a scuola e che ha offerto uno spaccato di come hanno vissuto gli ebrei, nei terribili anni delle leggi razziali, tra torture e discriminazione. 

La pellicola concentra la sua attenzione su un umile pianista che insieme a tutta la sua famiglia viene marchiato con il simbolo della stella di Davide perché ebreo. Come molti altri sfortunati perdono tutti i loro beni e non solo, anche la loro dignità e identità cioè non vengono più considerati cittadini.

 

 

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Scuola al cinema https://icmontesanvito.edu.it/scuola-al-cinema/ https://icmontesanvito.edu.it/scuola-al-cinema/#respond Tue, 22 May 2018 19:58:17 +0000 http://www.icmontesanvito.gov.it/importsiti/2018/05/22/scuola-al-cinema/ Discriminazione dei gay e AIDS…argomenti pesanti?…NO capiamoli in modo entusiasmante

 

Philadelphia è un film uscito nel 1993 e ambientato a Boston. Siamo nel periodo in cui l’AIDS stravolge gli anni Novanta. Andrew Becket e Joseph Miller sono due brillanti avvocati. Andrew convive con il suo compagno Miguel, Joseph è invece sposato con Lisa da cui ha avuto da poco una bambina (Larice).

 I due legali, che si conoscono solo di fama, si fronteggiano in tribunale nella causa relativa all’impresa di ristrutturazione Kendall. Quella sera i soci dello studio legale di Andrew si accorgono di una lesione sulla sua fronte e la riconducono all’AIDS. I soci, non tollerando la presenza nel loro studio di un omosessuale, per di più affetto da una malattia mortale e inguaribile, simulano un licenziamento per giusta causa. Andrew comprende la reale ragione del suo licenziamento e dopo essersi rivolto a ben nove avvocati arriva a Joseph che, anche se inizialmente riluttante, accetta l’incarico sfidando i pregiudizi sui gay e sull’AIDS. Durante la fase finale del processo Andrew ha un malore e viene ricoverato in ospedale in fin di vita. Muore pochi giorni dopo il verdetto, uscendone vincitore.

 Scopo del film era trattare il delicato tema dell’AIDS che per molti aspetti era e continua ad essere trascurato dai giovani. Questo film è stato anche un modo per introdurre le malattie sessualmente trasmissibili e per vedere sia le cause che le conseguenze dell’AIDS.                                                                                                                                      

 É un film molto realistico, soprattutto se si pensa alle difficoltà di inserimento nella società che queste persone malate devono affrontare. Un altro stimolo importante era quello di superare i pregiudizi ed aiutare le persone malate: poco lo spazio dedicato all’assistenza della patologia, ma davvero ben descritto il disagio psicologico dei malati.

Il film è piaciuto molto perché ha mostrato cosa si rischia con comportamenti scorretti. Inoltre questo film ha messo in evidenza tutta la gravità dell’AIDS e l’importanza di valutare seriamente e senza superficialità questa malattia.

 

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MAN OF THE YEAR https://icmontesanvito.edu.it/man-of-the-year/ https://icmontesanvito.edu.it/man-of-the-year/#respond Sun, 18 Feb 2018 15:41:59 +0000 http://www.icmontesanvito.gov.it/importsiti/2018/02/18/man-of-the-year/ Scelto l’uomo dell’anno

 

“Noi in primo piano” ha individuato l’uomo simbolo della nostra scuola. Un ritratto di Monina ad opera di una studentessa

Il suo nome risuona nei cuori degli alunni della scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri”: lui è Massimo Monina. La redazione del giornale chiedendo a vari alunni è riuscita ad individuare i motivi di questa fama.

Uno dei tanti è la sua simpatia quando riprende gli alunni in modo creativo sbattendo il pugno sul tavolo.

Quindi è molto apprezzata l’originalità nella scelta dei disegni che assegna agli alunni.

Il nostro giornale ha effettuato un’intervista per sapere come si sente a essere così apprezzato e sapere un po’ della sua storia.

G. Da quanto insegna qui? Per quanto insegnerà ancora?

Monina. Beh..insegno qui da 5 anni e penso di insegnare per un altro anno, anche se mi piacerebbe continuare.

G. Come si sente ad essere l’uomo dell’anno tra noi studenti?

Monina. (con modestia n.d.r.). Non me lo aspettavo. Una bella sorpresa, anche se secondo me tutti i professori meritano. Comunque sono davvero onorato.

G. Se ha insegnato in altre scuole, era il professore più noto anche lì?

Monina. Anche lì stavo simpatico agli alunni, ma non come qui, questa scuola per me è speciale.

G. Secondo lei perché è così famoso?

Monina. Cerco di fare il mio lavoro il meglio possibile, poi sono i ragazzi che mi apprezzano, a modo loro. 

G. è lusingato quando i ragazzi inneggiano il suo nome?

Monina. Più che lusingato sono onorato, anche se provo un po’ di imbarazzo.

 

Il nostro giornale ringrazia il professor Monina per la disponibilità data.

 

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NUOVI VAMPIRI AL TEATRO PERGOLESI: IL CONTE DRACULA AZZANNA I RAGAZZI DI MONTE SAN VITO https://icmontesanvito.edu.it/nuovi-vampiri-al-teatro-pergolesi-il-conte-dracula-azzanna-i-ragazzi-di-monte-san-vito/ https://icmontesanvito.edu.it/nuovi-vampiri-al-teatro-pergolesi-il-conte-dracula-azzanna-i-ragazzi-di-monte-san-vito/#respond Tue, 20 Jun 2017 12:00:39 +0000 http://www.icmontesanvito.gov.it/importsiti/2017/06/20/nuovi-vampiri-al-teatro-pergolesi-il-conte-dracula-azzanna-i-ragazzi-di-monte-san-vito/ Un’esperienza molto coinvolgente. Lo spettacolo “Count Dracula” ha suscitato nei ragazzi un grande interesse, soprattutto nel cercare di tradurre le battute degli attori madrelingua inglese.
I ragazzi sono stati trascinati nello spettacolo dagli attori che hanno scelto tra il    pubblico tre ragazze e le hanno portate sul palco per recitare in inglese il ruolo delle mogli di Dracula.
Durante lo spettacolo si sono successi diversi momenti che hanno particolarmente attirato l’attenzione di tutti.
Particolarmente esilarante il momento in cui gli attori si sono scatenati ballando “Andiamo a Comandare” e coinvolgendo tutti gli spettatori.
Lo spettacolo si è concluso con la possibilità di fare delle domande agli attori sulla loro esperienza …ovviamente … in English!

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Un viaggio tra i fumetti e i testi https://icmontesanvito.edu.it/un-viaggio-tra-i-fumetti-e-i-testi/ https://icmontesanvito.edu.it/un-viaggio-tra-i-fumetti-e-i-testi/#respond Thu, 25 May 2017 12:17:33 +0000 http://www.icmontesanvito.gov.it/importsiti/2017/05/25/un-viaggio-tra-i-fumetti-e-i-testi/ I bambini della classe 5^ della scuola primaria “De Amicis” si sono divertiti a inventare una storia usando il linguaggio del fumetto, trasformandola poi in un testo narrativo.

Ora la nostra storia “fumettistica” diventa un racconto!

TUTTI AL MARE!
È una calda giornata estiva e i nipotini di Paperino, Qui, Quo e Qua, vorrebbero tanto andare al mare. Così lo chiedono allo zio che risponde loro di sì e intanto pensa: “Potrei invitare Paperina!”. Allora sale in macchina e si dirige velocemente a casa di lei ripetendosi: “Devo sbrigarmi!!”. Appena vede Paperina le chiede se vuole andare in spiaggia. Lei ci pensa un po’ e poi risponde: “Perché no?!”. Arrivati in spiaggia, Qui, Quo e Qua, senza pensarci due volte, si buttano in acqua e lo zio raccomanda loro di stare attenti. Così lo tranquillizzano dicendogli: “Tranquillo zio!”. Sul fondo del mare, Qui, Quo e Qua si imbattono in un povero polipo. Cominciano a dargli fastidio intrecciandogli alcuni tentacoli e pensano: “Che divertente! Alla faccia dello zio!”.
Nel frattempo, Paperino e Paperina sono sulla barca a godersi la giornata. Fa molto caldo, l’acqua è fresca e invitante, così Paperina esclama: “Vorrei farmi una bella nuotata!” e si tuffa. Nuotando sul fondo del mare, vede una perla e pensa che sia meravigliosa. Risaliti tutti in barca, è finalmente arrivato anche per Paperino il momento di divertirsi con un po’ di sci d’acqua. Pazzo di gioia, esclama a gran voce: “Guardatemi! Sono il re del mare!”.
Purtroppo questa bella giornata è finita e quando Paperino riporta la barca nella rimessa, alla sua auto si buca una gomma e si rompe il motore. “La mia solita sfortunaccia nera!” pensa Paperino.  A casa lo zio chiede ai nipoti se si erano divertiti e loro, a gran voce, rispondono di sì e lo ringraziano.
Rimasti soli, al chiaro di luna, Paperino dice dolcemente alla sua amata che quella giornata con lei è stata meravigliosa  e Paperina, fra sé e sé, pensa che lui sia un papero molto romantico.
Lavoro collettivo degli alunni della classe 5^ De Amicis.

 

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A spasso per Orvieto https://icmontesanvito.edu.it/a-spasso-per-orvieto/ https://icmontesanvito.edu.it/a-spasso-per-orvieto/#respond Thu, 25 May 2017 11:55:54 +0000 http://www.icmontesanvito.gov.it/importsiti/2017/05/25/a-spasso-per-orvieto/ Avete mai visitato l’antica città di Orvieto con le sue meraviglie etrusche? Dovreste farlo, parola degli alunni delle classi quinte dell’Istituto Comprensivo di Monte San Vito che hanno vissuto questa avventura lo scorso 20 aprile.

 

I ragazzi vi consigliano di indossare un comodo paio di scarpe e di immergervi tra le bellissime meraviglie che la città offre: il suo sorprendente Duomo, le sue antichissime necropoli e lo stupefacente museo etrusco.

Il Duomo, con il suo stile gotico e romanico, lascia letteralmente a bocca aperta! Sapete perché? La facciata è ricca di mosaici, le cui tessere dorate, illuminate dal sole, la rendono splendente e meravigliosa. L’interno della chiesa è affrescato magistralmente e l’alternanza del travertino e del basalto con cui sono state create le colonne e le pareti, creano un gioco di colori che la rendono accogliente e dinamica. Per non parlare del gigantesco organo che, anche se non viene più usato e nessuno può più rimanere incantato dalle sue melodie, cattura l’attenzione di chiunque.

 

A malincuore si esce dal duomo… ma bastano pochi passi per arrivare al museo etrusco e immergersi nei suoi antichi e bellissimi reperti. All’interno sono esposti ricchi corredi funebri composti da oggetti di uso quotidiano, gioielli, giochi, armi, preziose monete e persino un’armatura completa. Ma la cosa che più colpisce è sapere che gli Etruschi erano alti solo 1 metro e mezzo e che i vasi ritrovati nelle tombe erano volutamente rovinati (i vasi hanno un buco sotto o manca loro un manico) per impedirne l’uso a chi li rubava. È possibile ammirare anche ciò che resta degli affreschi che decoravano la tomba di un ricco etrusco e che sono stati delicatamente spostati all’interno del museo.Subito dopo vi consigliamo di visitare la meravigliosa necropoli etrusca di “Crocifisso del Tufo”, per raggiungere la quale si può percorrere lo stesso sentiero degli antichi Etruschi, passando sopra un ponte di legno sospeso e attraversando un folta e selvaggia natura. Sempre che non soffriate di vertigini! Arrivati alle necropoli, perché non fingersi archeologi? I ragazzi dell’Istituto lo hanno fatto e hanno decifrato l’alfabeto etrusco, trovando il nome del proprietario della tomba, il tutto con il massimo divertimento. Le tombe non hanno più la porta, quindi, se si è abbastanza coraggiosi, si può anche entrare!

 

Grazie a questa gita i ragazzi hanno conosciuto meglio questa antica civiltà e vi danno un caloroso consiglio: prima di partire, guardate il meteo!

 

Gli alunni della classe 5^A della scuola primaria “De Amicis”.

 

 

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Alla riscoperta di un classico intramontabile: Cipì https://icmontesanvito.edu.it/alla-riscoperta-di-un-classico-intramontabile-cipi/ https://icmontesanvito.edu.it/alla-riscoperta-di-un-classico-intramontabile-cipi/#respond Thu, 25 May 2017 11:45:53 +0000 http://www.icmontesanvito.gov.it/importsiti/2017/05/25/alla-riscoperta-di-un-classico-intramontabile-cipi/ libro5

La classe I B della scuola primaria “Leopardi” in questo primo anno si è cimentata nella lettura del libro di M. Lodi “Cipì”. Lo scopo principale delle insegnanti è stato quello di avvicinare gli alunni alla lettura e al piacere della lettura, scegliendo un racconto delicato, semplice, intenso e universale ma ricco di spunti di riflessione, e non solo, per i piccoli alunni.

Hanno così potuto conoscere un piccolo mondo — tetto, albero, prato, fiume — dove hanno visto svolgersi grandi battaglie: per la fame, per la sopravvivenza, per il freddo e per la casa. E belle vittorie, una soprattutto: quella di crescere, diventar grandi, evolvere se stessi e la propria natura.

 

Le parti salienti del libro sono state riprodotte con varie tecniche dai bambini; lo stesso libro ha aiutato loro a riflettere su alcuni diritti ragionando su esempi ed immagini; in un secondo momento i bambini hanno illustrato alcuni articoli della “Convenzione sui diritti del bambino”; insieme a Cipì infine si sono affrontate situazioni problematiche riflettendo poi su una loro possibile soluzione.

Un ulteriore utilizzo della storia sarà quello della drammatizzazione, attraverso una semplice rappresentazione teatrale da offrire in visione alle famiglie. 

Il prodotto finale di questo interessante percorso è il libro digitale raggiungibile al seguente link:

libro

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Il giovane Holden https://icmontesanvito.edu.it/il-giovane-holden/ https://icmontesanvito.edu.it/il-giovane-holden/#respond Thu, 30 Mar 2017 12:22:25 +0000 http://www.icmontesanvito.gov.it/importsiti/2017/03/30/il-giovane-holden/ “Ma dove vanno a finire le anatre quando fa freddo, mentre il laghetto di Central Park è ghiacciato?” questo fu da sempre il suo più grande dubbio.
Sedici anni. New York. L’indipendenza che porta ad una finale maturazione. Holden: un adolescente dinoccolato, un classico ragazzo non molto interessato agli studi, alla scuola. Non eccelle nella maggior parte delle materie, pertanto espulso da Pencey, una scuola della Pensylvania. “Dal 1888 noi forgiamo una splendida gioventù dalle idee chiare”. Motto sul quale si basano gli ideali di questa scuola, in continuazione messi in dubbio dal protagonista. Stanco della solita vita, ma allo stesso tempo spaventato dalla reazione dei suoi genitori alla notizia dell’espulsione, prende un treno diretto a New York ed, armato di berretto rosso e di qualche soldo, passa alcuni giorni in un lurido hotel dove si scontra con personaggi assai strani, tra i quali una prostituta con la quale però non ebbe nessun tipo di rapporti. Prosegue il suo ‘’viaggio’’ vagando per le strade di questa grande città, incontrando persone già da lui conosciute, come Sally, una ragazza da lui amata poco tempo prima, o a lui sconosciute, come due suore che ritenne molto gentili. In seguito sentì il bisogno di rivedere Pheobe, la sua sorellina minore, con la quale aveva sempre avuto un bellissimo rapporto. Lei non era la sua unica sorella, sebbene Holden avesse un fratello più grande, D.B., ed un fratello minore, Allie, sfortunatamente defunto. Non volendo ancora tornare a casa, si trasferì temporaneamente a casa dell’ex professore Antolini che, a causa di un suo strano comportamento, spinse il protagonista a fuggire via durante la notte. Improvvisamente Holden sente di voler andarsene, di voler scappare da New York, ma grazie a Pheobe decide di tornare a casa e riscopre la spensieratezza osservandola divertirsi a bordo di una giostra. ‘’Non vado più in nessun posto. Ho cambiato idea.’’
‘’The catcher in the rye’’ è il titolo intraducibile del romanzo. Il protagonista sente cantare una famosa canzone scozzese da un bambino per la strada. Crede di ricordarsi quel primo verso, ma se lo ricorda storpiato. l’immagine che questo verso richiama alla mente, è quella di una frotta di bambini che giocano in un campo di segale, sull’orlo di un dirupo; quando un bambino sta per cadere, c’è qualcuno che lo afferra al volo: ‘’the catcher in the rye’’. Vista l’impossibile traduzione, si sono limitati a chiamare il romanzo con il nome del protagonista. ‘’Il giovane Holden’’ è scritto in uno stile, come dire, molto ‘’alla mano’’ e giovanile, lo scopo è quello di far riflettere. Jerome David Salinger nacque a New York nel 1919. Dopo essersi diplomato all’accademia militare di Pensylvania ed aver terminato gli studi universitari, Salinger partecipò alla seconda guerra mondiale. Al suo ritorno intraprese l carriera dello scrittore, pubblicando sul ‘’New Yorker’’ e sul ‘’Collier’s’’ i suoi primi racconti e novelle. Salinger, con questo libro, ci fa trovare davanti alle scelte più importanti, che un qualsiasi adolescente deve compiere. Il viaggio a New York può essere visto come il viaggio, il percorso di un adolescente nel mondo degli adulti. Gli dà alla testa inizialmente, no? Per poi fargli accadere il contrario, stupirlo. Ciò che si può vedere in questo romanzo, è il bambino che si rifiuta di crescere, forse proprio perché il mondo degli adulti a noi giovani non piace. Un Holden che, quindi, può tranquillamente rappresentare un giovane qualsiasi di oggi. 
‘’The catcher in the rye’’. 
Il giovane Holden.   
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Se questo è un uomo: riflettendo con Primo Levi https://icmontesanvito.edu.it/se-questo-e-un-uomo-riflettendo-con-primo-levi/ https://icmontesanvito.edu.it/se-questo-e-un-uomo-riflettendo-con-primo-levi/#respond Thu, 30 Mar 2017 12:12:45 +0000 http://www.icmontesanvito.gov.it/importsiti/2017/03/30/se-questo-e-un-uomo-riflettendo-con-primo-levi/ Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

Queste parole si abbattono sulle coscienze di coloro che vivono lontano da quell’epoca, dagli anni in cui avvenne il tristemente famoso sterminio degli ebrei e di tutte le altre persone considerate imperfette dal regime nazista.
Le nuove generazioni non a conoscenza del passato, sono state spinte a sapere, a conoscere. Avere il coraggio di prendere un libro in mano e leggere le verità, le cose accadute realmente, le prove.
Una motivazione chiara e forte: è giusto sapere, è diritto e dovere di tutti.
Ricordare è fondamentale, tramandare alle generazioni future per non rendere vana la morte di tante persone. 
Quella gente, come noi, aveva il diritto di vivere, avere una dignità e un nome, essere qualcuno.
Nel libro “Se questo è un uomo” si parla di uno dei tanti ebrei deportati ad Auschwitz, durante la seconda guerra mondiale. 
Uno dei tanti ebrei strappati dalle loro case, dal loro paese. 
Uno dei pochi a tornare a casa. Si parla di Primo Levi.
Come spiega lui stesso all’inizio del viaggio, di 45 ebrei caricati sul suo stesso vagone, solo quattro tornarono a casa. Ed il suo fu un vagone fortunato.
I componenti erano uomini, donne, bambini e anziani. Chiunque, non importava chi fosse, bastava sapere fosse ebreo.
Venivano resi uguali. Non ci si riconosceva più.
Si perdeva la propria dignità e molte volte, la voglia di vivere. 
L’unico modo per far sì che non avvenga ancora, di nuovo, è ricordarlo per sempre.
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